SENIA

regia e drammaturgia Fil d’Arena
con Hèctor Rodríguez, Roseta Plasencia, Clara Crespo, Irene Ballester, Isabel Abril.
composizione musicale Carles Salvador
consigli coreografici Roberto Olivan
disegno grafico Assad Kassab
FIL D’ARENA, Valencia – Spagna

Tradizionalmente una Sénia (Saniya in arabo, ruota di ferri in spagnolo) era una macchina per l’approvvigionamento idrico utilizzata nei campi agricoli che consisteva in una ruota azionata da animali. “Voglio fermarmi, non voglio essere l’acqua che fa muovere il mulino, voglio essere acqua stagnante, e che a poco a poco il verde crescerà in me. Voglio fermarmi e tuffarmi in abissi profondi. Tuttavia, non posso, sono senza fiato”. La performance è una riflessione sull’inerzia del proprio movimento e sulla necessità di tirare il freno in questo sistema globale meccanico e iperproduttivo in cui viviamo. Un ragionamento collettivo e personale, nato durante la pandemia e il lockdown, che si fonde con l’obiettivo di evidenziare il ritmo frenetico quotidiano che attraversiamo, tempo che non ci dà alcuna possibilità di prendere un semplice respiro né di goderci il viaggio…
[SENIA] It’s a reflection on the own movement inertia and the need of pulling the brake in this global mechanical and over-productive system where we live in and it doesn’t allow us to do so. A collective and personal reasoning, which was born during the pandemic and lockdown, that becomes cast with the objective of pointing out the frenetic daily pace which we go through, with no time to take a simple breath nor enjoying the journey.