GRAY O SULLA PAURA DELLA VECCHIEZZA

da Oscar Wilde
di Alessandro Balestrieri e Francesco Altilio
consulenza drammaturgica Eleonora Paris e Francesca Mignemi
Balt / matutateatro, Sezze (LT) / teatro della caduta, Torino

Nella società dell’immagine è proibito invecchiare: siamo ormai legati a modelli di bellezza e successo che si identificano con la giovinezza eterna. I giovani apprendono le luci della ribalta eclissando chi non lo è più. Si ricorre, allora, ad ogni mezzo pur di nascondere lo scorrere degli anni, pur di assicurarsi una finta giovinezza. In questo contesto si inserisce la gerascofobia, termine coniato per indicare una particolare forma di fobia riguardo l’invecchiare e il trascorrere del tempo. In quest’epoca di gerascofobici in quanti sogniamo di avere un ritratto che invecchi al posto nostro? Partendo dalla celebre opera di Oscar Wilde, GRAY o sulla paura della vecchiezza è un racconto sulla contemporaneità. Il romanzo resta sullo sfondo: è solo un pretesto, qui siamo davanti a un nuovo Dorian.
[GRAY OR ON THE FEAR OF AGING] Starting from the known work by Oscar Wilde, GRAY or on the fear of aging is a story about contemporaneity. A reflection on the phenomenon of gerascophobia.