BUONASERA SIGNOR G. – Portraits: Giorgio Gaber
SPETTACOLO IN ITALIANO
regia Carlo Roncaglia
con Carlo Roncaglia
e con Max Altieri chitarre
Enrico De Lotto basso
Matteo Pagliardi batteria
testi e musiche Giorgio Gaber, Sandro Luporini
arrangiamenti Accademia dei Folli
scene Matteo Capobianco
costumi Carola Fenocchio
luci Mattia Tauriello
Più che un omaggio al papà del teatro canzone, lo spettacolo è un viaggio che segue un impulso, un istinto. Il Sig. G non è un personaggio. Il Sig. G siamo proprio noi. Da un marciapiede di una città semi-deserta e buia alla penombra di una camera da letto, dallo spazio soffocante di un ascensore allo specchio del proprio bagno, eccoci a fare i conti con la nostra meschinità, con le nostre più profonde contraddizioni, con le nevrosi e le frustrazioni quotidiane. Ma non è solamente una questione di sopravvivenza: Buonasera Sig. G parla anche di speranza, di un sogno che per quanto rattrappito è ancora lì, nutrito artificialmente e tenuto in vita con un accanimento terapeutico disperato. Abbiamo scelto accuratamente i testi e le canzoni ascoltando prima di tutto la pancia (come avrebbe detto Gaber stesso) e poi cercando il senso, il disegno finale. Ad ogni replica questa ricerca continua, ogni volta troviamo un senso differente e il disegno ci appare diverso. Cinico, scanzonato, violento, ironico, Gaber è ancora lì, sul palco, che oscilla dinoccolato cantando le paure e le speranze, le frustrazioni e l’incertezza del vivere, aspettando il momento giusto per spiegare le ali e spiccare il volo.