LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR
MEZZ’ORA PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO
SPETTACOLO IN ITALIANO
adattamento Edoardo Erba
regia Serena Sinigaglia
con Mila Boeri, Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa e Giulia Bertasi
scene Federica Pellati
costumi Katarina Vukcevic
luci Giuliano Almerighi
consulenza musicale Federica Falasconi
assistente alla regia Giada Ulivi
Atir Teatro – Milano
Edoardo Erba e Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia Le allegre comari di Windsor innestando brani, suonati e cantati dal vivo dal Falstaff di Verdi. In scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande, non solo per stazza, Falstaff. Da lui tutto comincia e con lui tutto finisce. Le lettere d’amore che il Cavaliere invia identiche alle signore Page e Ford sono lo stimolo per trasformare il solito barboso e very british pomeriggio di tè in uno scatenato gioco dell’immaginazione, del desiderio, del divertimento. “Punire” quel porco di Falstaff, che osa far loro esplicite richieste d’amore, diventa il grimaldello per sentirsi ancora vive. Senza Falstaff, non ci sarebbe divertimento o sfogo per le signore, che, come le Desperate Housewives, sono donne di mezza età, borghesi, annoiate e un pizzico bigotte, con routine consolidate, mariti assenti e desideri sopiti. Per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà; nella sua evidente “decadenza” si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire.
in collaborazione con Fondazione Teatro di Napoli e Teatro Bellini
da William Shakespeare