Una sedia per due
MEZZ’ORA PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO
SPETTACOLO IN ITALIANO
un progetto di e con Priscilla Pizziol, Edoardo Sgambato
costumi Mariangela Di Domenico
musiche e sound design Walter Laureti
Amelia è un elogio alla fragilità, un invito ad immergersi nella dimensione del ricordo e a lasciarsi attraversare dal senso di vuoto che deriva dalla sua perdita. Due corpi abitano una sedia sola, condividono la propria solitudine rievocando vissuti, mondi e tempi passati. Un flusso costante di memorie e non memorie. I corpi si sfiorano, si incastrano e si aggrappano l’uno all’altro nel tentativo di non perdere quei piccoli gesti all’interno dei quali riconoscere se stessi. La storia si muove ipoteticamente in diversi spazi, ma in realtà ne vive solo uno, la sedia. Un unico oggetto come punto di riferimento a cui tornare per ricomporre il proprio passato e capire il presente. La sedia esiste, respira, conosce ogni segreto; diventa il luogo capace di custodire il ricordo di una vita passata insieme.
Amelia is a eulogy to fragility, an invitation to dive in the dimension of remembrance and to allow oneself to be moved by the sense of emptiness that results from its loss. Two bodies inhabit a chair, share their loneliness evoking past experiences, worlds and times. The (non)storytelling goes on by confused fragments, a constant stream of memories and non-memories. Bodies touch, interlock, get con-fused, support and hold on to each other in an attempt not to lose those small gestures through which to recognize themselves. The story hypothetically moves through different spaces, but in reality it lives in only one, the chair. The chair exists, breathes, knows every secret; it becomes the place capable of guarding the memory of a life spent together.