PRESENZA IN SALA
MEZZ’ORA PRIMA DELL’INIZIO DELLO SPETTACOLO
DURATA 65 MINUTI
SPETTACOLO IN ITALIANO
Un classico, secondo Calvino, “provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso”. Da questo assunto Manlio Marinelli ed Elena Serra partono per attraversare la scrittura pirandelliana de La ragione degli altri, nel convincimento che prendere sul serio un classico sia interrogarlo di continuo scardinando il punto di vista, destrutturandolo, riscrivendolo del tutto secondo i termini della sensibilità dei moderni. La loro intenzione è quella di usare quest’opera come uno specchio e di cercare di capire quale immagine riflette di noi rispetto alle più tipiche sue ossessioni: la declinazione dell’idea del femminile, la famiglia come stanza della tortura, la libertà di scegliere. Il lavoro è un spettacolo nuovo che parte da una drammaturgia del tutto originale, una ri-scrittura che dialoga però incessantemente con le scritture pirandelliane, consapevoli che l’opera di questo autore si scrollerà di dosso tutto ciò: ma in fondo questa è anche la nostra necessità rispetto ai classici, scrollarceli un poco di dosso per comprendere meglio noi stessi.
in collaborazione con Tedacà – Torino
ispirato a “La ragione degli altri” di Luigi Pirandello
da una storia per parole e immagini di Geoffroy de Pennart
drammaturgia e regia di Luca Mazzone
con Salvo Dolce, Andrea Saitta e Silvia Scuderi
voce narrante Matteo Contino
regia Maria Selene Farinelli
con Enrico Ferrari, Mario Slemer, Marco Profita
scene Andrea Coppi e Guglielmo Avesani
sviluppo software multimediale di Stefano Piermatteo
animazioni e video di Alice Zaniboni e Costantino Siino
di Henrik Ibsen
allestimento e drammaturgia Rui Madeira
con Tiziana Martucci, Simeone Latini, Stefano Cancellu, Ana Cruz, Giuseppe Boi
scenografia Alberto Péssimo e Jorge Gonçalves
da William Shakespeare
progetto e regia Lia Chiappara
con Santi Cicardo, Matteo Contino, Francesco Gulizzi, Alessandro Meringolo,
Antonio Randazzo, Andrea Saitta, Silvia Scuderi e Enrica Volponi
costumi Lia Chiappara e Claudia Campanella
Teatro Libero Palermo
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