Come vent’anni fa
SPETTACOLO IN ITALIANO
di Lelio Lecis
con Lea Karen Gramsdorff
e la partecipazione di Ottavia Guarnaccia (violino), Chiara Moccia (viola),
Giada Vettori (violoncello)
musiche originali Mauro Palmas
arrangiamenti musicali Riccardo Leone
responsabile di produzione Stefanie Tost
direzione tecnica Raffaele Dentoni
costumi Marco Nateri
spazio scenico e regia Lelio Lecis
Teatro Akroama, Cagliari
Una donna sola, malinconica, visionaria, ripercorre con le parole situazioni personali, sospese in un’atmosfera per lei stessa indecifrabile, di realtà o pura invenzione. Confrontandosi con un personaggio “ingombrante” come quello di Ecuba.
Una donna sola, malinconica, visionaria, ripercorre con le parole situazioni personali, sospese in un’atmosfera per lei stessa indecifrabile, di realtà o pura invenzione. A tratti la donna ricorda di avere un altro ruolo, forse ancora una visione, nel quale impersona/incarna Ecuba, urlante il suo dolore tra le fiamme che devastano Troia. In una continua e doppia dissociazione dell’essere, prestando il proprio corpo allo spirito estremamente sconvolto della moglie di Priamo, la donna viaggia a forte velocità verso la completa solitudine, nella quale solo le sue invenzioni e le possessioni di Ecuba troveranno vita. Ambiente, luci, echi acustici e mnemonici, interpretazione, contribuiscono a far risaltare la suggestione e il lirismo della tragedia euripidea; musiche, oggetti e verbalizzazioni contemporanee richiamano al mondo della coscienza le impronte indelebili del classico e del mito che fortunatamente tracciano l’anima nelle nostre frammentazioni e solitudini metropolitane.
La storia
La donna deve provare la parte di Ecuba per una futura rappresentazione tragica. Ecuba è la mitica regina di Troia, la seconda moglie di Priamo e madre di diciannove figli tra cui Ettore, leggendario eroe Troiano; sopravvissuta alla tragedia di Troia vive vicende dolorose che Euripide esprimerà con versi di alto lirismo.
La messinscena è tutta giocata sul contrasto tra quei momenti di grande pathos e la vena grottesca che si insinua nelle pieghe della storia. L’attrice, che si cimenta col teatro tragico, è nella vita di tutti i giorni un’oscura commessa di polleria. La recitazione è per lei una liberazione, la fuga dall’oblio a cui è condannata.