27 maggio 2017, Presente Futuro 2017
Teatro Libero Palermo

Sabato 27 maggio ha avuto luogo l’ultima serata del concorso di Presente Futuro, festival internazionale di arti performative organizzato dal Teatro Libero di Palermo. Il primo spettacolo della serata è Dove cielo tocca mare. Storia di un sogno senza confini, ideato e realizzato dalla compagnia Fabula Rasa.

DOVE CIELO TOCCA MARE
ideazione e regia Beppe Gromi
coreografa Debora Giordi
musica di scena e contaminazioni Pasquale Lauro
inserti musicali composti da Gilberto Richiero
frammenti, parole e suggestioni di Alce Nero, Erri De Luca, Ivano Fossati, Tiziano Fratus, Beppe Gromi
sandman Debora Giordi
voce narrante Sara Rossino
viaggiatori viaggianti Alhassan Kone, Moussa Moumalì Keita, Doumbia Siaka, Thiekoro Sissoko
Fabula Rasa / Associazione Culturale Moderne Officine Valsusa

La Compagnia Teatrale Fabula Rasa nasce nel 1994. Appartenente al contesto del Teatro Sociale, la poetica di Beppe Gromi e Debora Giordi punta a fondere diverse forme espressive e linguaggi artistici differenti. Dal 2015 un gruppo di giovani africani richiedenti asilo, ospitati dal Comune di Almese (Torino), entra a far parte della compagnia. Per il gruppo questo ingresso rappresenta una vera e propria contaminazione culturale, che dona energia nuova all’istinto creativo. Con il sostegno di Moderne Officine Valsusa, Fabula Rasa dà vita a una nuova formazione di teatro danza, che prende il nome di Black Fabula. È proprio da quest’unione feconda che nasce lo spettacolo Dove cielo tocca mare.

Lo spettacolo costituisce un raccordo di immagini e sonorità sul fenomeno della migrazione. La scena è vuota, abitata solo dal movimento dei corpi vestiti di nero. L’unica donna, Debora Giordi, indossa un abito bianco, e incarna la figura leggendaria di Sandman, che fa scivolare la sabbia negli occhi di chi sogna. Sono i corpi a costruire il racconto, a narrare un mutamento in atto. Lo spettacolo fa parte del progetto Teatro senza confini. La collaborazione tra Fabula Rasa e i giovani africani richiedenti asilo ha generato uno scambio che intende dar vita a un linguaggio ibrido, meticcio, tra la danza contemporanea occidentale e quella tradizionale africana, di cui Alhassane Kone è il portatore. Questa contaminazione influenza l’intero processo creativo.

Teaser: https://www.youtube.com/watch?v=_D23qQB7A5U

« BLOG » a cura dell’insegnamento di Istituzioni di Regia del Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo – Sapienza Università di Roma.

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