26 maggio 2017, Presente Futuro 2017
Teatro Libero

Venerdì 26 maggio ha avuto luogo la seconda serata del concorso di Presente Futuro, festival internazionale di arti performative. Ogni sera fino a sabato 27, quattro performance della durata massima di 30 minuti andranno in scena al Teatro Libero di Palermo. La quarta performance della serata è Boussole, di e con Léa Canu Ginoux, e con Giovanna Velardi e Chikako Hosoda.

BOUSSOLE
ideazione e coreografia Léa Canu Ginoux
collaborazione alla coreografia Giovanna Velardi
con Léa Canu Ginoux, Chikako Hosoda, Giovanna Velardi
creazione musicale e sonora Philippe Festou
collaborazione musicale Chikako Hosoda
creazione luci Pascale Bongiovanni
scenografia Nathalie Genot in collaborazione con Léa Canu Ginoux & Pascale Bongiovanni

Produzione MEEARI – Maison Eléments Autrement Ertistiques Réunis Indépendants – Marsiglia
co-produzione FC@PIN.D’OC (Compagnia Giovanna Velardi – Palermo)
in partenariato con il Théâtre Nono (Marsiglia)
con il contributo di MIBACT e REGIONE SICILIA ASSESSORATO AL TURISMO SPORT E SPETTACOLO
la Compagnia Giovanna Velardi è Artista Associato a Scenario Pubblico CZD/Centro di Produzione della Danza per il triennio 2015-2017

Léa Canu Ginoux, direttrice artistica della compagnia MEEARI – Maison Eléments Autrement Ertistiques Réunis Indépendants di Marsiglia (gruppo fondato nel 1990 dalla coreografa e musicista Geneviève Sorin), fonda il suo lavoro sull’interrelazione tra creazione artistica e pedagogia, cercando di sviluppare tre assi fondamentali: trasmissione, pedagogia e creazione.

All’inizio della performance Chikako Hosoda distribuisce agli spettatori un depliant, parzialmente piegato a mo’ di origami, con delle semplici istruzioni da seguire. Il pubblico è invitato a salire sul palcoscenico e a prendere parte alla performance, muovendosi liberamente nello spazio. L’iniziativa è in linea con gli obiettivi che la compagnia si è prefissati: aprire le menti e favorire la libertà d’espressione. Ginoux e Giovanna Velardi parlano infatti di una “partitura pubblica”, nella quale gli spettatori si sentano liberi di agire (o meno) all’interno dell’istallazione. La scena diventa dunque un luogo di incontro, una zona senza confini e senza frontiere tra ciò che è performativo e ciò che proviene dal pubblico.

Sul pavimento del palcoscenico, dei pezzi di scotch bianco disegnano delle linee guida che si dispiegano in diverse direzioni. Due danzatrici eseguono coreografie diverse, in ascolto di sonorità differenti. Si incontrano e si scontrano in scena, invitano gli spettatori a fare altrettanto, e interagire con la performance. Giocano sulle variazioni di ritmo, assecondando colori opposti dell’energia. Propongono anche agli spettatori rimasti in platea di variare il loro punto di vista, cambiando fila e posto.

Teaser: https://vimeo.com/206075972

« BLOG » a cura dell’insegnamento di Istituzioni di Regia del Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo – Sapienza Università di Roma.

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