IL GRANDE INQUISITORE
SPETTACOLO IN ITALIANO
da Fedor Dostoevskij
regia Daniele Salvo
con Daniele Salvo, Melania Giglio e Daniele Ronco
scene Alessandro Chiti
costumi Daniele Gelsi
musiche Patrizio Maria D’Artista
luci Giuseppe Filipponio
assistenti alla regia Riccardo Parravicini, Matteo Fiori
Mulino ad Arte, Torino
Ne Il grande inquisitore, episodio dei Fratelli Karamazov, Dostoevskij afferma il proprio pensiero filosofico-religioso: la libertà dell’essere umano si basa su una fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie e autorità, contrapposta alla dottrina che in nome di un mandato superiore e indiscutibile sottrae agli uomini la consapevolezza di sé e il libero arbitrio. La massima sofferenza dell’uomo sta in questa contraddizione: vivere diviso tra il desiderio di una tutela che lo sollevi dal tormento del decidere e l’aspirazione alla libertà individuale. Egli opera un vero e proprio sezionamento dell’animo umano, non ha paura di affrontare le zone più oscure, i recessi più segreti, le fragilità più assolute degli “uomini” che popolano le sue opere. Affrontare le sue parole a teatro significa obbligare l’interprete a un lavoro serrato sull’emotività e sulla presenza: non è possibile mentire, applicare cliché recitativi. È necessario cercare una “verità” e una credibilità senza filtri.
in collaborazione con Centro Studi Ivanov, Roma con il contributo di GAZPROMBANK / Fahrenheit 451 Teatro / Teatro Maria Caniglia, Sulmona