Un dialogo sulle “diverse esecuzioni” di Diceria dell’untore

di Gesualdo Bufalino


Giorno 20 aprile 2023, gli studenti del Corso di Temi e forme della Letteratura Italiana Contemporanea, hanno dialogato, con la regista Lia Chiappara e l’attrice Silvia Scuderi a proposito dell’adattamento teatrale di Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino messo in scena al Teatro Libero di Palermo.  Un’occasione che la Professoressa Perrone ha subito colto per riflettere insieme sulle molteplici possibilità di lettura e interpretazione di un testo.

L’incontro è stato il risultato dell’impostazione laboratoriale che sempre supporta la didattica della disciplina. Dopo avere letto, o riletto, il romanzo e assistito allo spettacolo, gli studenti hanno potuto mettere infatti a confronto le loro interpretazioni di lettori con quella della regista e degli attori. Si è trattato cioè, come ha sottolineato la docente, di “considerare le diverse esecuzioni”che di un’opera (intesa come uno spartito) di volta in volta si danno attraverso l’atto della lettura. Il che vuol dire divenirne (portandola “a contatto   con i motivi e i problemi della propria esperienza, come suggerisce Ezio Raimondi in Novecento e dopo) co-creatori.  Ovvero, potremmo dire in altre parole, ‘riscriverla’ come il Pierre Menard di Borges.

È a partire da questa consapevolezza che ci si prefigge di portare avanti in futuro, ogni volta che il Libero prone adattamenti e riscritture di opere letterarie contemporanee, una sorta di Laboratorio comune in cui condividere le nostre esperienze di lettura di una stessa opera.

Iniziamo a pubblicare per questo le annotazioni degli studenti che hanno partecipato all’incontro.

Lo spettacolo teatrale “Diceria dell’untore” ha continuato a parlarci anche lontano dal Teatro Libero, grazie all’incontro che abbiamo avuto, il 20 aprile, con la regista dello spettacolo Lia Chiappara e Silvia Scuderi che interpreta il ruolo di Marta.

Solitamente, una volta lasciate le poltrone di un teatro, torniamo a casa avvolti nei nostri dubbi e nelle domande che la rappresentazione ha suscitato in noi. L’incontro ci ha dato invece la possibilità di parlare ancora un po’ di quel testo che avevamo letto e del quale ci aveva tanto interessato una possibile messa in scena

Certamente un’opera come quella di Bufalino può avere tante rappresentazioni; quella a cui abbiamo assistito però ha toccato particolarmente la sensibilità di noi studenti del corso di Temi e forme della Letteratura italiana contemporanea, che con tanto piacere abbiamo accolto la regista e l’attrice come nostre ospiti. Con altrettanto piacere abbiamo ascoltato gli spunti di riflessione della regista e dell’attrice, e abbiamo rivolto loro le nostre domande.

Abbiamo così appreso che il libro di Bufalino è stato per tanti anni nella libreria della regista e che è stato poi un periodo particolarmente buio della sua vita che l’ha spinta a riprenderlo in mano: il testo è diventato in tal modo per lei luce e speranza, e da lì, poi, è venuta l’idea di realizzarne uno spettacolo teatrale.

Silvia Scuderi

Le parole della Chiappara e della Scuderi ci hanno rivelato inoltre quanto sia stato difficile interpretare un testo così complesso, ma pure come  alla frustrazione per le ore spese su una stessa frase difficile da decifrare sia seguita la soddisfazione per i risultati ottenuti. Di fronte a una parola così complessa, l’invito della regista ai suoi attori è stato quello di mangiare e rigettare la parola. L’incontro è stato per noi pieno di valore, al punto che abbiamo proposto una possibile “collaborazione” per un futuro spettacolo tratto da un’opera letteraria. Sarebbe a nostro avviso utile per noi studenti potere capire meglio le opere che studiamo grazie al valore che un attore e una regista possono dare al testo; e magari anche la rappresentazione teatrale può trarre giovamento dall’occhio di noi lettori particolarmente motivati.

Lia Chiappara