#COSASARÀ?

un #Futuro #Libero

Conversazioni con attori, registi e personalità del mondo della cultura italiana

Non sarà più come prima” è quello che tutti ripetono: mantra da scandire in quarantena, che oscilla come un pendolo tra l’inquietudine e l’incertezza. Potrà esistere una società post-contemporanea capace di fare a meno della fisicità dell’aggregazione culturale?

#CosaSarà? è un format che proverà a stimolare una riflessione sui possibili modelli di fruizione e produzione culturale post Covid-19. Un luogo #Libero dove ripensare, riflettere, re-immaginare la socialità e la cultura del prossimo domani.

Attoniti, travolti da un’emergenza sanitaria che ha radicalmente cambiato il nostro modo di vivere, ci fermiamo a pensare cosa sarà il dopo. In una società iperconnessa, siamo costretti a rinunciare alla vicinanza dei corpi, alla condivisione, costretti a rinunciare a quei luoghi dove viviamo le ritualità dell’aggregazione culturale. I nostri luoghi della cultura sono soprattutto spazi di socialità, luoghi fisici che non sappiamo quando potremo nuovamente abitare.

Dopo il primo appuntamento di venerdì 24 aprile che ha visto protagonista Michele Sinisi, attore e regista pugliese, già fondatore di Teatro Minimo, e adesso artista in residenza al Centro di produzione Elsinor / Sala Fontana di Milano con il quale ha intrapreso un progetto di scrittura dei classici della letteratura e della drammaturgia teatrale, dai promessi sposi a miseria e nobiltà.

Giovedì 30 aprile, invece alle ore 17, sarà la volta del dott. Massimo Bray, direttore generale della Fondazione Treccani, storico italiano, già Direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei, presidente del Cda della fondazione La Notte della Taranta, nel 2014 ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo del governo presieduto da Enrico Letta; nel 2017 nominato presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, l’ente promotore del Salone internazionale del libro di Torino. Nel 2019 ha pubblicato il libro Alla voce Cultura. Diario sospeso della mia esperienza di Ministro.