Un po’ di più

25 maggio 2017, Presente Futuro 2017
Teatro Libero Palermo

Giovedì 25 maggio ha finalmente avuto inizio il concorso di Presente Futuro, festival internazionale di arti performative. Ogni sera fino a sabato, quattro performance della durata massima di 30 minuti andranno in scena al Teatro Libero di Palermo. La prima compagnia in gara viene da Milano con uno spettacolo dal titolo Un po’ di più, progetto già vincitore di Minimo Teatro Festival 2017.

UN PO’ DI PIÙ
di Lorenzo Covello e Zoé Bérnabeu
con Lorenzo Covello e Valentina Cortese
foto Francesco Dipierro
Compagnia Covello Bérnabeu – Milano

Zoé Bérnabeu è una danzatrice: si è diplomata in danza contemporanea al Conservatorio Nazionale di Parigi e ha perfezionato la sua formazione con diversi coreografi di respiro internazionale. Lorenzo Covello viene invece dall’acrobatica e dalla giocoleria: si è formato prima alla Piccola scuola di circo di Milano, e poi alla Flic di Torino, studiando anche tiptap e percussione corporea. Si avvicina al teatro tramite Kuniaki Ida, allievo di Jacques Lecoq, e poi alla danza. Dal 2015, Bérnabeu e Covello hanno iniziato un percorso di studio e di ricerca comune, dando vita a creazioni in grado di unire forme espressive diverse alla volta di un linguaggio ibrido. Il loro obiettivo è quello di creare un immaginario che unisca scrittura drammaturgica e pratica scenica, e quindi parola, corpo e movimento.

Un po’ di più parte da uno stato di silenzio e immobilità: due silhouette, quelle dei due interpreti Valentina Cortese (che sostituisce eccezionalmente Bérnabeu) e lo stesso Covello, sul palco danno le spalle al pubblico, intenti nell’azione di staccare i petali dei fiori, ripetendo «m’ama, non m’ama», oppure «un peu, beacoup, passionnément, à la folie, pas du tout». Sono due innamorati che si descrivono, alternativamente narratori e interpreti: «se c’è qualcosa che Lorenzo ama molto è fare niente, oppure meno di niente», e poi «a Zoé piace tutto un po’ di più». In un clima giocoso e rituale, i due raccontano la loro storia, descrivono le reciproche caratteristiche, tra il ricordo e l’immaginazione che hanno l’uno dell’altra.

Nell’arco della performance assistiamo a momenti di parola, gioco, danza, acrobazie, passando dell’euforia all’apatia alla tristezza. Un po’ di più è un percorso di indagine sull’amore tra due giovani. La struttura dello spettacolo, seppur embrionale, appare compiuta, costellata da momenti fortemente lirici e nutrita di leggerezza.

Teaser: https://player.vimeo.com/video/189527112

« BLOG » a cura dell’insegnamento di Istituzioni di Regia del Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo – Sapienza Università di Roma.

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