26 maggio 2017, Presente Futuro 2017,
Teatro Libero Palermo
Venerdì 26 maggio si è svolta la seconda serata del concorso di Presente Futuro, festival internazionale di arti performative. Ogni sera fino a sabato 27, quattro performance della durata massima di 30 minuti andranno in scena al Teatro Libero di Palermo. La prima performance della serata, quinta in gara, è Girl is a gun, prodotta da Collettivo AjaRiot + Kolektiva Esperanto di Torino e LUPRODUCTION di Parigi, ideata e diretta da Isadora Pei.
GIRL IS A GUN
creazione e drammaturgia Nina Negri e Isadora Pei
regia e visual art Isadora Pei
con Chiara Capitani, Susanna Dimitri e Andrea Lanciotti
si ringrazia Loic Samar
Collettivo AjaRiot + Kolektiva Esperanto – Torino / LUPRODUCTION – Parigi
Al centro del lavoro del Collettivo AjaRiot ci sono le problematiche legate alla discriminazione di genere. Isadora Pei, fondatrice del gruppo, ha effettuato lunghe ricerche sulle filosofie contemporanee: testi teorici, immagini e suoni che, uniti alle indagini dei performer coinvolti, hanno dato luce a Girl is a gun. Tra i punti di riferimento della performance c’è indubbiamente la produzione saggistica di Paul B. Preciado e Judith Butler.
Il progetto di Pei intende sfidare l’opinione pubblica riguardo alla prostituzione e alla pornografia, partendo dal principio di autodeterminazione: «Oggi affermare che la prostituzione può essere una libera scelta che non va criminalizzata, né sul fronte della domanda né dell’offerta, rischia di essere una posizione minoritaria». La ricerca del Collettivo AjaRiot si oppone alla crociata normativa portata avanti dalla morale borghese, che insiste sulla stigmatizzazione della donna in quanto vittima e sulle dinamiche di sfruttamento e violenza, escludendo a priori la possibilità che alcuni sex worker abbiano compiuto una scelta deliberatamente e arbitrariamente.
L’obiettivo programmatico del gruppo è molto chiaro: «non sarebbe tanto di liberare le donne o raggiungere la parità giuridica, bensì di smantellare i dispositivi politici che producono le differenze di classe, di razza, di genere e di sessualità, creando una piattaforma artistica e politica di invenzione di un futuro comune». Il Collettivo AjaRiot intende ribellarsi contro la violenza di un sistema normativo che regola ciò che deve essere considerato naturale e ciò che invece appare come deviante. Nel caso dei sex worker, la loro libertà di scelta non viene minimamente presa in considerazione; al contrario, ci si sofferma sulla loro dignità, sottintendendo che il lavoro sessuale sia necessariamente umiliante, anche quando non è imposto da sfruttatori e trafficanti. Girl is a gun tenta allora di sovvertire l’immaginario comune, in modo che la concezione che le minoranze hanno di loro stesse sia di protagonisti attivi e non di vittime passive.
Teaser: https://vimeo.com/141420733
« BLOG » a cura dell’insegnamento di Istituzioni di Regia del Corso di Laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo del Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo – Sapienza Università di Roma.